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Un nuovo partner tecnico per 5 Terre Academy: Kidaria Bioscience

Un nuovo partner tecnico per 5 Terre Academy: Kidaria Bioscience

Kidaria Bioscience è pronta al debutto sul mercato con la sua prima linea di prodotti: DI5NISIA. Una start-up della cosmesi che nasce dai frutti della ricerca del team “Smart Bio-Interfaces” dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), con una formula brevettata, a partire dagli scarti di torchiatura di un particolare mix di uve autoctone delle Cinque Terre.

Sin da subito abbiamo deciso di sostenere una realtà locale che potesse rendere concreto il nostro legame con le Cinque Terre e lo spirito con cui intendiamo guidare la nostra società. L’associazione 5 Terre Academy, con i suoi numerosi progetti di tutela ambientale, è sicuramente un partner ideale” dichiara Arianna Papini, Presidente di Kidaria. “In particolar modo, il Premio DonnAmbiente, che da anni l’associazione organizza per riconoscere l’impegno delle donne nella divulgazione scientifica ed ambientale, sposa a pieno la nostra filosofia di prodotti dedicati alle donne ma che nascono da un forte background di ricerca scientifica ed innovazione. Grazie a 5 Terre Academy e al contributo che abbiamo deciso di stanziare, potremo dare ai clienti che acquisteranno i nostri prodotti la possibilità di essere partecipi della cura di questi luoghi e della salvaguardia della natura da cui i nostri estratti hanno origine”.

Siamo felici di avere come sostenitore delle nostre iniziative Kidaria” dichiara Leonardo D’Imporzano, Presidente di 5 Terre Academy, che aggiunge “Fin da subito c’è stata piena sintonia, d’altronde la tutela della bellezza è alla base di tutte le attività per entrambi. Il calendario delle attività congiunte sta prendendo forma ma già possiamo affermare che fin dalla primavera ci saranno una serie di iniziative che saranno aperte e indirizzate ai clienti di Kidaria alle quali si aggiungeranno giornate dedicate ed esclusive di #biosnorkeling, alla scoperta della biodiversità marina dei nostri fondali o attività concrete come la rimozione del “marine litter” dalle spiagge e dai fondali”.

Redazione